COLESTEROLO: FUNZIONI E MALINTESI

Ciao, benvenuta nel mio blog, questi sono gli articoli che scrivo per te…. Spesso aggiornerò la pagina con consigli di allenamento, ricette fit, commenti e molto altro. Fammi sapere se sei interessata a qualche argomento particolare e lo condivideremo con tutte le ragazze.

Il colesterolo è una sostanza vitale per il nostro corpo.

È fondamentale per la produzione di ormoni, vitamina D e acidi biliari che aiutano a digerire i grassi. Esistono due principali tipi di lipoproteine (pensateli come dei taxi nel nostro corpo) che trasportano il colesterolo nel sangue: le lipoproteine a bassa densità (LDL), spesso chiamate “colesterolo cattivo”, e le lipoproteine ad alta densità (HDL), conosciute come “colesterolo buono”. Tuttavia, questa terminologia è una convenzione comune che può essere fuorviante e, anzi, forse è completamente errata. Perchè?

Il vero colpevole dei problemi cardiovascolari non è il colesterolo in sé, ma piuttosto lo zucchero che consumiamo in eccesso. Infatti, quando lo zucchero si cristallizza nel sangue può creare problemi simili a quelli del caramello che si attacca al fondo della pentola, rendendo il grasso denso e problematico (caramello? eh sì, zucchero, appunto). È quindi questo processo che può danneggiare le arterie e portare alla formazione di placche che le ostruiscono, non il fatto che ci sia il colesterolo, che di per sé, “è tutto buono e utile”.

Ancel Keys (ricordate? Il padre della dieta mediterranea di cui abbiamo parlato nei post dedicati), con il suo studio controverso ricevette grande attenzione mediatica, nonostante i dati fossero palesemente insufficienti e manipolati. Da quel momento, confrontando italiani e giapponesi magri (in periodo postbellico) con americani in sovrappeso e che si alimentavano con diete iperlipidiche, emerse l’erronea teoria che i grassi alimentari fossero la causa di obesità e malattie cardiache. Tuttavia, questa teoria ignorava completamente l’impatto dei carboidrati e dell’insulina, i veri responsabili dell’accumulo di grasso. Sì, insomma, questi americani mangiavano anche un sacco di altre schifezze oltre ai semplici grassi… perché non si è mai tenuto conto di questo?

 

Inoltre, la convinzione che “grassi alimentari = grasso corporeo” si basa sulla parola stessa e sull’idea che i grassi contengano più calorie per grammo (9 kcal) rispetto a proteine e carboidrati (4 kcal per grammo). Ma, lasciatemelo dire, questa equazione è veramente troppo semplicistica. Il corpo umano non opera solo secondo le leggi della termodinamica; non siamo semplicemente il risultato di calorie “in & out”. La biochimica è altrettanto, anzi più, importante. Più che alle calorie totali, porrei attenzione ai carboidrati e al conseguente rilascio di insulina, che, insieme ai successivi processi biochimici nel corpo, sono i veri responsabili dell’accumulo di grasso. Iniziare a sottolineare inoltre i benefici di proteine e grassi, assunti insieme, che aumentano il senso di sazietà attraverso meccanismi come il rilascio del peptide YY e l’adiponectina, sarebbe molto più saggio.

I “paradossi” infatti emergono poi osservando popolazioni come francesi, spagnoli e greci (che pure fanno parte del bacino mediterraneo ma “non si sa come mai” sono stati esclusi), che mangiano più grassi degli americani ma sono più magri e con meno malattie cardiache.

“Ci siamo talmente fissati con l’idea che i grassi siano i cattivi, che chiudiamo gli occhi e le orecchie all’idea di sentire che in biologia, in realtà, non ci sono paradossi, ma solo assunti sbagliati. L’assunto secondo il quale i grassi alimentari rendono grassa la gente che li mangia e causano malattie cardiovascolari, può sembrare sensato, ma ciò non lo rende vero. In ogni studio clinico che è stato effettuato, le diete a limitato contenuto di carboidrati (low-carb) hanno dimostrato di essere più efficaci nella perdita di peso e nella prevenzione delle malattie cardiovascolari delle diete a basso contenuto di grassi e ad alto contenuto di carboidrati. Gli esperti che promuovono la strategia fallimentare delle diete ad alto contenuto di carboidrati rimangono sulle loro posizioni, ma non dovete fare altro che provare i diversi approcci per un mese e vedere con i vostri occhi quale di essi vi fa sentire, apparire e funzionare meglio.” – Robb Wolf.